Continuo a cercare forme in cui sentirmi contenuta, che siano anche spazi di respiro. Per quel che riesco voglio guardare al microscopio. Le reazioni del mio corpo rispetto a- sono sempre il punto di partenza per ogni gesto. Ho meno paura della vita in questa posizione, devo dire infatti che gran parte della mia ricerca è un atto curativo. Mi interessa, sempre, creare un contatto. Il luogo scomodo, non protetto (dentro di me, fuori di me) è come magnetico, non posso andare altrove.